Nello stato dello SPIRITI SANTO abitavano due fratelli Tabacchi ; uno di essi fu incaricato dal governo Brasiliano di andare in Europa in cerca di gente disposta a venire a lavorare e popolare le nostre terre incolte. In uno di questi viaggi, nel 1873, percorse l’intera alta Italia, di cui era originario, e da quelle contrade portò in Brasile una grande moltidudine di emigranti, tra questi il Reverendo padre Domenico Martinelli. Sbarcarono nel porto di Santa Cruz a nord dello stato, dal valoroso veliero “SOFIA” alla fine del 1874 agli ordini del sig. Pietro Tabacchi. Dalla cittá di Santa Cruz molti di essi furono condotti alla fazenda chiamata “Santana” nelle prossimita di “Ibaraçu”; gia propietá del Conde Déu e all’epoca appartenente alla famiglia Guaraná il cui sig. Pietro Tabacchi era fattore .
Aperto il passaggio e giunti a destinazione fu lo stesso sig. Von Lipes che solennemente tramite sorteggio diede ad ogni famiglia la sua parte di terra, questo avvenne esattamente il giorno 26 di Giugno del 1875. Tra le famiglie che in questa occasione ricevettero la terra si possono annoverare : Virgilo Lambert, Antonio Lambert, Fedeli Martinelli, Andrea Martinelli , Felippo Bortolini, Eugenio Cuel, Lorenzo Dalprá, Paolo Paoli, Giovani Baptista Paoli, Pietro Margon, Giovani Angeli, Cirilo Belumat, David Casteluber, Mateo Dalprá , Giorgio Martinelli , Giorgio Gasperazzo, Massimo Gasperazzo, Domenico Gasperazzo, Domenico Coser, Antonio Coser , Giovani Broseghini, Alessandro Fellipi, Caleste Rosa, Pietro Costa, Giuseppe Dallappicola, Paolo Montibeller, Luigi Zotelle, Pietro Postai, Lazero Andreata, Francesco Rover, Tonaso Armelini, Giacomo Passamani, Pietro Rasselle, Giuseppe Margon, Paolo Zotele, Antonio Zanetti, Baldassari Zonta, Pietro Valandro, Luigi Tomazzeli, Pietro Lenzi, Adone Avancini, Giovani Moschen, Emilio Moschen, Enrico Paoli, Pietro Avancini, Giuseppe Bortolini, Daniele Mer, Glacinto Felipi, Domenico Montibeller, Albano Scalzer, Lorenzo Margon, Aonile Mosmago, Agelo Margon , Antonio Margon.
All’inizio dell’anno seguente, il 1876 un altro Vapore Francese, il “Fenelon” affondava l’ancora nel porto di Vitoria per sbarcare un nuovo gruppo di emigranti. Tra le altre famiglie che giunsero nella regione c’erano: Domenico Broilo, Fortunato Broilo, Giuseppe Corteletti, Giovani Carlini, Domenico Fracalossi, Domenico Tamanini, Daniele Rizzi, Anselmo Frizzera Domenico Taffner , Tomazo Briddi, Antonio Perini e Antonio Roatti. Alla fine del 1876 giungeva finalmente il “Culumbia ” la prima nave Italiana al servizio degli emigranti destinati a Santa Taresa, partivano direttamente da Genova con destinazione Rio de Janeiro. Dall’antica capitale i passegeri venivano traghettati su altre imbarcazioni che li portavano poi a Vitoria. Grande fu il numero di emigranti che giunsero con essa, tutti provenienti dal Veneto e dalla Lombardia. Appena sbarcati proseguivano subito verso il nostro municipio dove giunsero nel mese di novembre .
Componevano questo gruppo di emigranti numerose famiglie e tra queste quelle di: Andrea Gasparini, Gionani Baptista Rossi, Augusto Bolognini, Ferdinando Giugni, Baptista Luppi Giovani Zanca , Luigi Pasolini, Emiliano Ferrari, Luigi Guaitolini, Sebastiano Toresani, Caetano Silingardi, Angelo Aleprandi, Gionani Lilli, Domenico Meloti, Giuseppe Rondelli, Luigi Pretti, Pietro Ferrari, Carlo Có, Antonio Có , Fedeli Garosi, Augusto Garosi, Giuseppe Benedusi, Angelo Armani, Biaggio Graziotti, Alessandro Bonatto , Luigi Bianchi, , Giuseppe Simonassi, Michele Fritolle, Giuseppe Regatieri, Enrico Gerchi, Basilio Costa, Angelo Guerra, Giacomo Maestrini , Biaggio Ferrari, Giovanni Dalmaschio, Angelo Possati, Enrico Dalcolmune, Michele Gastaldi, Celeste Rosa, Filippo Vigano, Abramo Cagliari, Santo Storari, Ferdinando Zampieri, Luigi Bason, Vitorio Gasparini, Francesco Pitol, Luigi Luppi, Giacomo Ferrari.
In questa modo con l’arrivo di questa ultima spedizione, aveva inizio ufficialmente il popolamento e la colonizzazione del suolo di Santa Teresa. Di conseguensa veniva posta nella foresta vergine di quella terra, piú tardi immortalata da Graça Aranha, la pietra iniziale di una nuova indistruttibile civilizzazione. Indistruttibile perche oltre ad essere costruita con sofferenza sacrificio e lacrime aveva come base fondamentale la pietra indistruttibile della Fede. É anche vero che negli anni successivi molte altre famiglie di emigranti si aggiunsero ai primi, apportando un immenso ed innestimabile aiuto al completamento dell’opera grandiosa iniziata dai primi pionieri di questa grandiosa epopea cosi come la storia ci dice dobbiamo quello che noi siamo, e dove si localizza il monicipio, l’inizio della sua gloriosa esistenza.
Elvidio Zamprogno