In queste ore che Giovanni Bojarskyj “Ivan” sta assaporando di nuovo l’aria della propria patria. La partenza dall’aeroporto di Cancun il 23 gennaio e l’arrivo in Canada il giorno successivo. La lunga lotta per riportare a casa l’italocanadese che ha origini, famiglia e amici a Viadana in provincia di Mantova, ha finalmente conosciuto l’happy end! Ora è in un ospedale in Canada. Il settantenne italo-canadese, che a fine 2011 era in fin di vita in una clinica messicana dopo essere stato colpito da un ictus, ora sta meglio e ha lasciato il Messico che da meta di vacanza si era trasformato in scenario di giorni terribili.
“Sono anche riuscito a parlare con lui – dice Daniele Marconcini presidente dell’Associazione Mantovani nel Mondo – ma per via della paresi non riesce ancora a comunicare bene. Yvan è stato ricoverato nella sua città, Trois Rivières. ” Giovanni Bojarskyj, nato in Italia da padre polacco fuggito dall’ex Urss e da madre viadanese, emigrato in Canada (dove ha vissuto una vita non dimenticando di tornare ogni anno a Viadana a trovare i parenti) era rimasto vittima di un infortunio. Trovato sanguinante in una strada di Progreso, penisola dello Yucatan, era stato ricoverato e alla fine dell’anno si era aggravato.
Da qui la mobilitazione italiana coordinata dall’Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus con l’appoggio della famiglia di Ivan nelle persone del cognato Mario Sottili e del nipote Nicola Sottili e degli enti pubblici mantovani. “Esprimo i nostri piu’ sentiti ringraziamenti alla Dirigenza e allo Staff medico del “Centro Medico Americano” e al Medical team Canassistance Operations per le cure sanitarie svolte e le attenzioni poste per il rapido rientro del nostro associato e corregionale Yvan Bojarskyj nonchè a tutti coloro che in sede istituzionale si sono prestati per assisterlo – ha dichiarato Daniele Marconcini Presidente di AMM Onlus, aggiungendo che un particolare ringraziamento va al cittadino canadese Henry David, che l’ha portato in clinica dando l’allarme alla famiglia e alla corrispondente della “Rete socio assistenziale lombarda dell’AMM Onlus” Marina Cattaneo Presidente dei Lombardi in Messico che ha tenuto contatti quasi giornalieri con l’Ospedale, la famiglia e con i vari referenti in Italia e in Messico. Grazie a Marina – ha proseguito Daniele Marconcini si è riusciti a risalire alla assicurazione sanitaria canadese che ha consentito la copertura delle omerose spese sanitarie e del rientro sanitario “protetto” di Ivan in Quebec in Canada. Un grazie va anche al nostro consigliere AMM delegato per il Nord America Ernesto Milani, all’on.Gino Bucchino, alla Prefettura di Mantova e all’Ambasciata italiana in Messico, al Sindaco del Comune di Viadana Giorgio Penazzi, a Don Giancarlo Perego della Fondazione Migrantes, a Regione Lombardia, ai consiglieri regionali Giovanni Pavesi e Carlo Borghetti, all’Europarlamentare Mario Mauro e a tutti coloro che ci hanno assicurato il loro aiuto.” Il sindaco di Viadana Giorgio Penazzi nel ringraziare il Presidente dell’AMM Onlus Daniele Marconcini per quanto fatto per aiutare il concittadino Ivan Bojarsky in quei difficili momenti, rendendo i dovuti meriti a lui in persona, alla sua associazione e agli enti pubblici mantovani coinvolti, ha dichiarato :”Quando Ivan Bojarskyj vorrà tornare a Viadana il nostro comune e tutte le istituzioni viadanesi offriranno la loro massima collaborazione per riservargli la migliore accoglienza e tutte le cure necessarie per la sua malattia“.
Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a risolvere questa situazione d’emergenza con le parole di Patrizia Marcheselli nostra collaboratrice in Sudamerica. (pl)
“….dal 1999, anno in cui conosco Daniele Marconcini Presidente dell’Ass. Mantovani nel Mondo, ho visto in diverse circostanze, telefoni in mano ed Internet bollente, chiamare a tutti coloro che possono articolare con lui una semplice azione: aiutare. Butta giù dal letto dall’ altra parte del mondo amici e conoscenti che possano coordinare, telefonare o capire cosa fare, mai mollare, mai. Senza pensarci due volte, perchè il tempo ha volte fa la differenza, si rimbocca le maniche fino alla soluzione o quasi del problema. Non è la prima volta, ripeto, come non è la prima volta che vedo AMM fare tutto quello che può (e se non può trova chi lo fa) soccorrere gli italiani sparsi nel mondo non importa la regione di provenienza, l’ età, l’ ideología política o il credo religioso, AMM è lì con loro. Molte delle reti dei lombardi nel mondo esistono grazie a Marconcini e si attivano in modo disinteressato ed inmediato. Marina Cattaneo Gasparini, Presidente dei Lombardi in Messico, è un’altra di queste persone che con una certa dose di grinta bergamasca e una preparazione che molti dei nostri politici italiani invidierebbe, anche lei, muove montagne e tende la mano, sempre, cosa che ho vissuto in carne propia e visto con i miei occhi quando vivevo in Messico. Ernesto Milani, che personalmente conosco meno, conosco di più le sue straordinarie ricerche storiche, è un’ altro paladino di Amm che nel caso del Sig. Ivan Bojarskyj ha fatto sicuramente la differenza per il contatto immediato con alcune autorità italiane. Non elenco a tutti/e coloro che hanno aiutato e che continuano a farlo in questa delicata situazione, però a loro va il mio grazie.”
Perchè scrivo questo? Perchè in un momento sociale, economico e político come quello che attraversa l’ Italia in questo momento, dove la legge per gli indigenti lombardi e italiani nel mondo rischia di essere buttata nel cesso e, dopo lo sciaquone, dimenticata!
Dove noi italiani nel mondo spesso non abbiamo neppure l’aiuto delle ambasciate o le risorse economiche per affrontare problemi a volte gravi o disperati, come quello del Sig. Bojarskyj in Messico, sapere che esistono persone così,. fa la differenza! Perchè lo vogliate o no, i loro interventi sono funzionali e non virtuali, salvano vite o ci provano e queste situazioni che sempre hanno un nome di un italiano o italiana dietro, non sono semplici notizie o gossip, ma la realtà… a tutti coloro che sempre tendono la mano la mia riconoscenza.
Grazie Dan! Grazie a tutti/e voi!
Patrizia Marcheselli
Il 23 dicembre u.s. la famiglia mantovana dell’italo-canadese Giovanni Bojarskyj (detto Ivan) ha ricevuto la notizia da un amico canadese , secondo il quale Ivan era ricoverato in gravi condizioni in un ospedale dello Yucatan (Messico) chiamato Centro Medico Americano in Progreso (Merida) a causa di un ictus. Le sue condizioni sono ulteriormente aggravate in data 31/12/2011 alle ore 19.00 messicane circa per sopraggiunto edema polmonare che ha visto costretto il medico ad intubarlo con assistenza respiratoria meccanica e procurato coma farmacologico.
La clinica privata messicana ha segnalato alla famiglia che era maturato un importo di circa EURO 11.000,00 (undicimila euro) per i primi cinque giorni di degenza.Sembra che Ivan sia partito senza assicurazione di viaggio sanitaria compresa nel biglietto aereo,avendo già compiuto i settanta anni e senza assicurazione sanitaria personale in quanto avendo subito già un ricovero in Canada per motivi di cuore, gli è stata negata l’assicurazionegratuita , essedosi tra l’altro traferitosi in Messico per sei mesi all’anno.. Ivan è cittadino canadese da quaranta anni e da due anni è anche cittadino italiano regolare con il diritto ad una assistenza sanitaria obbligatoria in caso di rientro in Italia per motivi gravi di salute.
L’ Associazione dei Mantovani nel Mondo su richiesta del nipote di Ivan si è subito attivata, invitando la famiglia a rivolgersi alla Prefettura di Mantova, notoriamente efficiente e sensibile ai nostri connazionali all’estero che sì è subito attivata nella giornata di ieri scrivendo alla Unità di crisi della Farnesina e alla Ambasciata italiana di Città del Messico. Nel frattempo si è attivato il Sindaco di Viadana Giorgio Penazzi e il consigliere regionale Giovanni Pavesi per seguire la vicenda sia con le istituzioni locali, regionali e nazionali.
Nel frattempo grazie alla “rete lombarda all’estero”, la bergamasca Marina Cattaneo, Presidente dei Lombardi in Messico e’ riuscita a mettersi in contatto con l’Ospedale Centro Medico Americano della città di Progreso nello Yucatan , parlando personalmente per via telefonica con il Dottor Orlando Platiní il quale ha informato che il sig. Giovanni ha avuto un infarto cerebrale gravissimo che ha colpito la valvola mitrale oltre all’aorta e che gli ha provocato una paresi di cui forse con il tempo potrá riprendersi, ma non riesce ancora a parlare. Ivan ora ha un edema polmonare con una grave insufficienza respiratoria per cui ha dovuto essere intubato e sottoposto a terapia intensiva per entrambe le patologie; da 24 ore è stato estubato e ha cominciato ad essere alimentato normalmente, accetta gli alimenti e l’apparato urinario funziona bene, ma la situazione continua ad essere grave.
Volendo, puó essere trasportato con ambulanza aerea. Il medico ha assicurato che verrà assicurata tutta l’assistenza medica necessaria, al di là di chi poi provvederà al pagamento delle spese sanitarie. L’amico che l’ha portato in ospedale, che si chiama David Henri, ha consegnato alla dr.ssa Landy Miranda le due carte di credito (visa e mastercard) appartenenti a Giovanni e che probabilmente avrá usato per pagare anche il biglietto aereo magari anche con copertura assicurativa medica.”
E’ stato comunicato all’Ospedale che nessuno dei parenti puó far fronte alle spese mediche scaturite (che nel frattempo sono aumentate) né parzialmente né totalmente ed essendo il paziente incapace, sarebbe opportuno mettersi direttamente in contatto con le suddette banche per accordare il pagamento di tali spese e con le autorità consolari italiane e canadesi.
L’ Associazionismo Lombardo e le istituzioni mantovane stanno facendo e faranno il proprio dovere – hadetto Marconcini, Presidente dei Mantovani nel Mondo Onlus. “Grazie al generoso impegno civile della Presidente dei Lombardi in Messico Marina Cattaneo abbiamo definito la situazione clinica di Ivan e del suo possibile rientro in Canada. Ora occorre che con il coordinamento dell’Unità di crisi, sentite le Ambasciate italiana e canadese, venga risolto il problema della copertura economica e del rientro di Ivan a Montreal. Abbiamo a tal fine sollecitato il Ministero degli Esteri e chiesto l’interessamento del sen. Ignazio Marino, del deputato Gino Bucchino, eletto nella Circoscrizione Stati Uniti, Canada e Messico, del deputato mantovano Marco Carra e di Marina Piazzi del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani nel Mondo) e dei consiglieri regionali lombardi Giovanni Pavesi e Alessandro Alfieri.
Ringraziamo sin d’ora – prosegue Daniele Marconcini – gli amici del Fogoler Furlan che stanno portando il caso all’attenzione del Ministro della Difesa Nazionale canadese Julian Fantino di origine friulana. Rimaniamo in trepida attesa di notizie confortanti. Mi auguro che il trattamento di un comune cittadino come Ivan sia uguale a quello utilizzato per tanti giornalisti o incauti viaggiatori rapiti o dispersi per loro volontà nel mondo e recuperati dalla nostra Unità di Crisi e dalle autorità consolari, sborsando centinaia di migliaia di euro. Questo è anche uno dei casi in cui grazie a dei finanziamenti della cooperazione regionale e degli italiani nel mondo si potrebbe intervenire subito in collaborazione con il Governo nazionale, come viene fatto per profughi di guerra o per altre situazioni di emergenza sanitaria e umanitaria. Mi auguro a tal fine – concludendo – che la Regione Lombardia ripristini i finanziamenti agli indigenti lombardi all’estero e così le altre Regioni.
La vicenda di Giovanni Bojarskyj (detto Ivan) preoccupa l’intera comunità di Viadana, dove il settantenne, oltre ai due nipoti, figli della defunta sorella Caterina, ha anche molti amici d’infanzia. Una vita avventurosa quella di Ivan con un padre di origine polacca, esule in Italia dopo l’avvento dell’URSS nei paesi dell’Est. “A Viadana ha vissuto fino a 18 anni, figlio di un polacco sfuggito all’Urss – dice il nipote Nicola Sottili – Mia nonna, Ida Malacarne, viadanese, aveva conosciuto il futuro marito a Milano. Nacquero mio zio Ivan, che fa Giovanni all’anagrafe solo perché nel fascismo non si potevano usare nomi stranieri, e mia madre Caterina, o Katya. Dopo la guerra mio nonno annegò in Po. Ivan emigrò. Ha lavorato in Germania, poi in Canada dove ha vissuto sinora. Era tecnico in una centrale nucleare. Ma il legame con Viadana non si è mai spezzato. Ogni anno è sempre tornato un mesetto per stare con noi e gli amici. Giovanni Pavesi, Saviola… Due anni fa ha preso pure la doppia cittadinanza. È nato in Italia, ora è italiano”. E adesso? Sono ore d’ansia.
Ivan è stato per anni collaboratore dell’Associazione dei Mantovani nel Mondo è molto conosciuto a Viadana (MN) per aver promosso un gemellaggio tra la cittadina e Trois Rivieres in Canada.