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Argentina: crisi sanitaria poche luci e tante ombre

Un’amara, pungente e cruda riflessione della nostra collaboratrice sulla situazione sanitaria nel paese latinoamericano:  Le nuove frontiere si stringono febbriccianti in una sola definizione: Assenza della sanità pubblica. L’Argentina, purtroppo, per chi ci vive e la ama, è un Paese che trascura, sorda, questo aspetto e preferisce aspettare, il day after, delle elezioni per prendere, diciamo, le precauzioni e rivelare certi dati (prima delle elezioni i morti erano 20, dopo le elezioni i morti arrivano a 40) antipanico naturalmente, sulla situazione, per esempio, dell’ influenza A -R1/H1. Abbiamo anche il denghe, dice lei? Ma tanto per il denghe manca ancora qualche mese.

Il vaccino?

Tra sei mesi, forse, dicono, mormorano i rappresentanti delle case farmaceutiche via esperti, mai visti e che nessuno conosce… ma tra sei mesi saremo occupati con il denghe …quindi… il problema forse sarà che d’estate è difficile che la gente resti chiusa in casa. Tutto dopo le elezioni. Le dimissioni del Ministro della Salute,è una donna e c’era da aspettarselo, le cifre dei morti (ufficialmente 40, saranno di più? ), le cifre dei contagiati (ufficialmente 1900 circa, saranno di più ..?), le incertezze di tutti, le poche e irrisorie misure di sicurezza dello Stato, gli interessi economici delle diverse piramidi che scavalcano qualsiasi decenza e le soluzioni cavia prese sulla pelle altrui.

Gli interrogativi su una azione pubblica e sociale al problema?

Certo! Facciamo o no la partita di calcio domenica?  A porte chiuse? Meglio di no, perchè sa, … con pubblico è più bello, è il derby!  Chiudiamo o no le scuole? Si? … No?  Oggi no, meglio lunedì ! Però,  lasciamo aperti i centri commerciali, i cinema, le sale giochi e i teatri, anticipiamo le vacanze invernali e che ogniuno si gratti con le unghie che ha!  Però si lavi le mani prima! cantando Buon Compleanno a te, … due volte,  tempo stimato ammazza virus (da non credere) e tutti contenti.

Farmacie senza medicine?

No, no, sono solo state prese da assalto e sono rimaste sprovviste, ecco tra una settimana riappariranno magicamente: le mascherine, i disinfettanti in gel, gli antipiretici, gli antibiotici e, se prima non avevano comunque un prezzo accessibile, il tutto raddoppia!

L’informazione televisiva?

Si, sono triplicati gli spot pubblicitari sui magici rimedi, sulle medicine ad aeffetto lampo ed i programmi con esperti e le formule del vendere “sano”.  … E mi raccomando signora, si sempre lei, lo starnuto… come dicono in TV, va fatto verso il gomito non sulla mano, ad 80 Km orari il virus si sfracella.  Si lo so che è una manovra difficile da fare sull’autobus a capienza limitata di posti a sedere e con 800 posti in piedi o sulla metropolitana (le sardine nuotano a confronto) e con una frequenza diciamo, limitata, però: ” Forza! Almeno ha un mezzo pubblico per muoversi e poi guardi, magari che ne sà… dei suoi 7 figli uno riesce, un domani, se ci arriva, a comporre – Il Rap dello Starnuto – perchè i rap sono sempre composizioni fatte dai miserabili  che diventano ricchi… la prego di vedere il lato ottimista e funzionale del problema”

Nessuno guarda in faccia a nessuno.

Gli spot pubblicitari, la educano signora, lei.. si proprio lei che ha 7 figli per esempio: ” Se hai il raffreddore, la tosse, dolori articolari, mal di testa e vomito… non rimanere chiuso in casa, prenditi questo oppure quest’altro e potrai uscire a divertirti come un matto !”

La sanità non è politica?
Qualcuno lo dice timidamente e sottovoce, non si sa mai qualcuno ascolti.
Se è di destra o sinistra?

Non importa, non dimentichi che qui, siamo nel day after delle elezioni e ci sono cose ben più importanti da dire, da rinfacciarsi, mentre la gente non sa cosa fare, dove andare a chi rivolgersi.

Intanto gli ospedali pubblici e privati esplodono ed implodono: saturati e contagiosi.

La gente che vive nelle periferie abbandonate di Buenos Aires, non ha soldi per comprarsi il pane o un litro di latte, spesso non ha neppure la mutua, una medicina che sfiora i 30 pesos, non esiste.

Medico a domicilio?
Quando chiami ti danno un tempo di attesa che va dalle 48 alle 72 ore, certo se sei un bimbo o un anziano forse arrivano prima. Se vivi in una zona a rischio, cade la linea…  Ma dai, non esagerate! Non esageri, è un raffreddore comune, un po`di allergia signora, è la stagione. Un buon bagno caldo, una tazza di brodo di dado e una aspirina..  Quindi le misure prese dal Messico, nonostante la lentezza della notizia, non sono state così esagerate come dicevano? (tu …tu …tu …tu …tu….caduta la linea… sorry, linee intasate)
Come per il denghe, meglio i consigli che le misure sociali e gli interventi nelle zone più povere.

Comprati lo spray antizanzare, a meno di 25 o 30 pesos non trovi niente di effettivo. Se vive nel fango, se vivi in una villa, se vivi vicino al Riachuelo (fiume /melma il più contaminato del paese, dove sulle sue sponde vivono un numero imprecisato e stratosferico di famiglie con bambini che vivono in condizioni inumane), si compri una bella zanzariera e ci avvolge i bambini o vada in vacanza in montagna, l’aria pulita fa bene alle allergie e ai tumori provocati dal piombo, dal cromo, dalle scariche illegali delle industrie e dai rifiuti che generosamente regala la Capitale o si cerchi un’altra casa e vada a lavorare, per favore, così non resta in casa e non si contagia).

Facciamo domani, dunque e forse, quello che avremmo potuto fare più un mese fa, tanto, chi se ne accorge. Pane , circo e teatro.
Mi vien da piangere…
Patrizia Marcheselli