Il tempo non è bello come mi aspettavo, nuvole o meglio nuvoloni neri incombono all’orizzonte, ma come ? Non è estate a questa latitudine ?? Mha!! Dopo due ore passate a sbirciare gli aerei che si alternano nelle varie piazzole e con il cielo sempre più plumbeo mentre il presidente armeggia con i suoi cellulari e il notebook, finalmente in fila per l’imbarco. Eccomi seduto con il naso e la macchina fotografica incollata al finestrino in attesa del decollo. Si va ma appena sollevato il muso siamo già tra le nuvole e non si vede nulla, altro che foto, ne faccio un paio dopo esser saliti di quota e mi rassegno ad ascoltare musica. finalmente dopo un paio d’ore la nuvolosità si dirada e si intravede terra e mare, qualche foto e ci si prepara all’atterraggio questa volta più morbido e tranquillo, Buenos Aires sono arrivato!! Solita fila per sbarcare, fila per i controlli e ancora fila per i bagagli e finalmente fuori in una giornata calda ma non afosa e il sole ! Qualche minuto e incontriamo Marta che ha il compito di scortarci all’hotel, dopo gli abbracci in uso in questa parte del mondo, molto più calorosi delle strette di mano “italiane”, caricati i bagagli in auto imbocchiamo l’autostrada verso il centro della capitale Argentina. Quello che subito mi salta all’occhio da appassionato d’auto, sono i modelli delle vetture che non vedevo più in giro in Italia da parecchi anni, Pegeout, Volswagen, fiat uno, regata, duna e un’infinità di Siena un modello simile alla Palio che sembra essere il prediletto dai tassisti, poi furgoni e corriere tipo americano che avevo visto solo nei film. L’auto scorre veloce lungo le corsie dell’autostrada che ci porta in centro e tra uno scambio di battute e un paio di soste per i pedaggi, eccoci in città. Non mi ero fatto alcun concetto su questa città ed a questo primo impatto, a parte le dimensioni di alcune strade, non è che ci siano grandi differenze con le città europee, unica cosa che risalta nello scarso traffico estivo, sono i taxi neri e gialli e i bus multicolore che circolano. L’albergo è situato in una zona relativamente tranquilla ed a pranzo ci riuniamo con i corrispondenti con cui avevamo concordato gli incontri. Tralasciando le funzioni istituzionali motivo principale del viaggio tra Argentina e Brasile il cui resoconto sarà proposto in altri articoli proseguo nella descrizione di questo primo e spero non ultimo viaggio in sud America. Ritagli tra un’incontro e l’altro in cui ho approfittato per fare il turista a “tempo determinato” approfittando della disponibilità di chi mi ha accompagnato: Patrizia Marcheselli e Jorge Garrappa a cui vanno i miei ringraziamenti.