Prima di iniziare una ricerca occorre farsi uno schema pratico e mettere insieme tutte le informazioni di cui si è in possesso, magari aiutandosi con carta e penna tracciare una linea su cui scrivere i nomi degli antenati conosciuti e le relative annotazioni (data e luogo di nascita, di matrimonio, dei figli ecct.)
Terminato lo schema partendo dall’ultimo conosciuto in base all’anno di nascita bisogna orientarsi per sapere a chi e cosa chiedere…
Una fonte importante sono gli GLI ARCHIVI DI STATO
L’Archivio Centrale dello Stato (a Roma) , gli Archivi di Stato sono presenti in tutti i capoluoghi di provincia italiani e in alcuni casi anche con distaccamenti o Sezioni di Archivio di Stato in altri Comuni della stessa provincia e conservano gli atti provenienti dai vari organi politici, amministrativi, finanziari e giudiziari degli Stati preesistenti all’unificazione della Penisola, nonché gli atti degli organi del Regno d’Italia prima e della Repubblica Italiana poi.
Tra i documenti conservati da evidenziare Le liste di Leva (Istituite da Napoleone e adottate anche dai successivi regnanti)che sono una fonte preziosa di informazioni in quando vi venivano registrati tutti i maschi dell’intera provincia con indicazioni sul luogo di nascita e le generalità dei genitori. Anche l’istituzione di queste liste varia da Provincia a Provincia . Altra fonte per la ricerca negli Archivi di Stato sono i censimenti realizzati negli anni 1861, 1871, 1881, e 1901, 1911, 1921, 1931, I censimenti successivi ovvero quelli del 1936, 1951, 1961, 1971, 1981 e 1991, 2001 non sono ancora a disposizione del pubblico. Molti Archivi di Stato possiedono anche altri censimenti effettuati localalmente, che risalgono all’indietro fino alla metà del XVIII secolo ed offrono praticamente le stesse informazioni dei censimenti successivi.
I documenti conservati negli Archivi di Stato sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli riservati per motivi di politica interna e estera (consultabili dopo 50 anni), e di quelli connessi a situazioni personali totalmente private o a processi penali
Conoscendo il Comune o la zona di nascita dell’Antenato si può cercare negli ARCHIVI PARROCCHIALI (istituiti fin dal 1563)
Si trovano presso ogni parrocchia, se la parrocchia è stata soppressa, presso la parrocchia che ha aggregato il territorio, oppure sono conservati nell’Archivio Diocesano. I Registri sono distinti in: libri dei battesimi, dei matrimoni, dei defunti, delle cresime, nonché lo stato delle anime. Conservano in alcuni casi altri documenti interessanti ed utili alla storia di famiglia. La possibilità di visionarli o estrarne copia è legata alla disponibilità dei singoli parroci che gestiscono la parrocchia.
I parroci, su richiesta, rilasciano copia dell’atto di battesimo dell’antenato (se presente nei registri) che controfirmato dalla Curia Arcivescovile ha validità giuridica. Se l’atto rilasciato dalla Curia, è accompagnato da una dichiarazione del Comune, in cui si dichiara che quel Comune alla data (di nascita dell’antenato) non aveva ancora istituito i registri di Stato Civile, può essere utilizzato per il riconoscimento della cittadinanza. (Prassi accettata dalla maggioranza dei Paesi delle Americhe)
]Altre fonti di ricerca sono gli ARCHIVI COMUNALI. Si trovano in ogni Comune e sono in linea di massima aperti a tutti
Vi si trovano:
– Archivio Storico Comunale, conserva generalmente: gli Statuti, gli Ordinati-Verbali-Convocati, i Giuramenti, le Cause e Liti, i Bandi Politici e Campestri, l’Istruzione Pubblica, la Sanità ed Igiene, le Materie Militari, le Elezioni e il Catasto storico.
– Stato Civile: (in alcuni casi solo parte più antica, quella che ha superato i 70 anni di conservazione) i registri di cittadinanza, nascita, matrimonio e morte, dall’istituzione ai giorni nostri. In alcuni è conservato lo Stato Civile napoleonico con gli atti generalmente dal 1806 al 1815.
GLI ARCHIVI DIOCESANI
Si trovano presso la sede della Diocesi e contengono: le visite pastorali, l’erezione e la vita dei cappellani, benefici, confraternite, i diritti di banco nelle chiese, gli elenchi di sacerdoti, gli stati delle anime nelle parrocchie, e la seconda copia dei registri di battesimo, matrimonio e morte, già presenti nelle parrocchie. (Non sempre sono disponibili ad effettuare una ricerca ancor meno a farla svolgere direttamente all’interessato…)
GLI ARCHIVI NOTARILI
Si trovano in ogni sede di Collegio Notarile e custodiscono gli atti e i documenti depositati, e proseguono parzialmente l’attività dei notai una volta che hanno cessato l’esercizio delle funzioni: conservano tutti gli atti notarili attinenti gli ultimi cento anni dalla data di emissione del documento; trascorso tale periodo vengono versati all’Archivio di Stato.
SOPRINTENDENZE ARCHIVISTICHE
Le Soprintendenze archivistiche, a competenza regionale, sono tutte nei capoluoghi di regione, ad eccezione della Soprintendenza per il Piemonte, che svolge la sua attività anche in Val d’Aosta. Col termine di archivi non statali s’intende una straordinaria varietà e molteplicità di complessi documentari di interesse storico: da quelli appartenenti ad enti territoriali (regioni, province, comuni) o ad altri enti pubblici (università, istituzioni culturali, camere di commercio, istituti di credito) a quelli appartenenti a privati (archivi familiari, archivi personali, di partiti politici, sindacali, aziendali) e a confessioni religiose.
L’UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI
Tale ufficio, dipendente dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, dirige a livello tecnico-amministrativo l’intero settore, che va dalla conservazione degli archivi storici statali, alla sorveglianza sugli archivi statali in formazione presso le varie amministrazioni, alla vigilanza sugli archivi non statali. (Ufficio Centrale per i Beni Archivistici – Via Gaeta 8a – 00185 Roma).
Altre opportunità provengono da Archivi storici tenuti presso fondazioni, istituti e centri culturali e Biblioteche e privati. (non sempre facilmente accessibili)
Altre fonti possono essere le liste di defunti nei singoli cimiteri