Dalla quarta di copertina
Perché questo romanzo? Chi furono questi Umiliati, chi Gioanì dei Pèrge e chi fra’ Filardo, priore della Domus di Santa Maria al Ponte? Quali relazioni intercorsero tra l’Ordine tripartito degli Umiliati, che permeò di sé le terre di Lombardia, e le tante eresie che le percorrevano? Quali i rapporti con l’ortodossia pontificia, le sue diramazioni vescovili e pievatiche? Quali quelli con le gerarchie nobiliari e l’Impero? E infine, quale ruolo assunsero gli Umiliati nell’invenzione della primigenia industria laniera?
Il viaggio di Gioanì e Filardo dalla Valle Camonica a Brescia e ritorno è l’occasione per una coinvolgente rivisitazione dell’inquieto mondo italico all’inizio del XIII secolo, al quale l’«Ora et Labora», la Regola benedettina fatta propria dagli Umiliati (con particolare attenzione al «Labora»), tenterà di dare ordine, dignità e futuro.
Una propensione all’operare che ha forgiato la spiccata attitudine manifatturiera delle genti lombarde e dell’intera area alpina e padana.
Et Labora…! parla del passato, ma guarda al presente e al futuro, come ben può intendere il lettore.