«Il nucleare non serve» Lech Walesa lancia la sua rivoluzione verde”
Il premio Nobel agli studenti: le alternative oggi ci sono Ma per avere soluzioni comuni serve un’Europa unita.
Una rivoluzione verde, portata avanti dai giovani con le armi della conoscenza e della tecnologia. Lo ha chiesto ieri al teatro Bibiena Lech Walesa, l’operaio fondatore di Solidarnosc, ex presidente polacco e premio Nobel per la pace, alla platea gremita di ragazzi delle scuole superiori. A fornire l’occasione il Rock Inside 2011, organizzato dall’omonima associazione. «Se mio padre sapesse che non ci sono più frontiere e soldati tra Polonia e Germania morirebbe di nuovo» ha detto Walesa. «In una generazione abbiamo raggiunto traguardi impensabili fino a pochi anni fa – ha proseguito il premio Nobel – bisogna continuare questo cammino mirando alla salvaguardia dell’ambiente, un tema sconosciuto fino a ieri». Come ogni rivoluzione, anche la rivoluzione verde ha bisogno di una guida: «L’Europa finalmente unita – ha aggiunto Walesa – può e deve essere il vero motore di questo processo difficile. Attraverso le nuove generazioni e gli amministratori è necessario attivare un percorso di presa di coscienza delle problematiche e delle possibili soluzioni. Dobbiamo dibattere e confrontarci, valutare le nuove possibilità offerte dalle fonti rinnovabili e poi lasciare che l’Europa agisca come un unico stato. Siamo ancora tanto divisi su molte tematiche, e gli esempi sono forniti proprio dagli ultimi fatti di politica internazionale». Energia verde, dunque, e non nucleare.
«Oggi esistono alternative all’atomo, c’è bisogno di altre centrali nucleari?
Non sono esperto in questo genere di rivoluzioni che devono essere fatte in modo diverso dal passato – ha concluso Walesa che nel pomeriggio ha visitato un’azienda del polo chimico, la Sol – vedo però che l’attenzione e la preparazione non mancano, serve solo tempo per decidere e tempo perché a partire dall’Europa e dai giovani si mettano in pratica soluzioni.
Soddisfatti gli organizzatori: «Il nostro obiettivo – ha spiegato Erica Story, presidente dell’associazione Rock Inside – è supportare un nuovo modello di sviluppo globale basato sulla green economy. Per questo speriamo che nasca una Weo, World enviromental organization (Organizzazione mondiale per l’ambiente, ndr), che possa imporre regole e standard eco compatibili proprio come l’organizzazione mondiale per il commercio, la Wto, ha fatto per gli affari a livello globale. Dobbiamo parlare del diritto a vivere in un ambiente sano come di un diritto fondamentale dell’uomo».