Il saluto di Claudio Morpurgo, Delegato del Presidente della Regione Lombardia per i Rapporti con l’Europa,
alla Festa dello Statuto Lombardo a Zurigo, organizzata dalle Associazioni Lombarde nel Mondo e in Svizzera.
Amici della Associazione Gente Camuna, dell’Associazione Mantovani nel Mondo, Amici dei Circoli Gente Camuna Valtellinesi e Valchiavennaschi, è davvero un onore per me poter portare un saluto a questo vostro incontro da parte di Regione Lombardia.
Voi siete la testimonianza continua, quotidiana dei valori più alti e delle tradizioni più nobili dei nostri popoli, delle nostre varie, ricche e floride identità sociali e culturali. L’argomento scelto, oggi, per la discussione è di straordinaria importanza, anche simbolica. Il nuovo Statuto della Regione Lombardia è infatti un esempio “vivente” di come l’istituzione lombarda, per regolare la propria attività, abbia colto alcuni messaggi forti provenienti dalla società e dal momento storico, oltre che consolidando un orientamento in vigore da qualche anno. E’ uno statuto di autonomia che recepisce come fondanti i principi del federalismo e della sussidiarietà. In altre parole, l’origine e l’esito della istituzione sono le comunità sociali, sono le istanze popolari;basilare è la legittimazione che, a favore dell’istituzione, viene fornita dal consenso del territorio. Le risorse, i programmi, le strategie non devono mai essere calate dall’alto, derivanti da un’impostazione artificiosamente centralistica, ma devono essere sempre “localizzate” il più vicino possibile alla persona umana e a ciò che alla persona è più prossimo, come le associazioni, le imprese, il mondo dei lavoratori, le università, gli ospedali, le comunità religiose, culturali, i movimenti giovanili.
Già dal 1985 vengono sostenuti da Regione Lombardia progetti anche delle vostre specifiche realtà. Progetti formidabili di natura editoriale, culturale, assistenziale, storico-documentale. Penso alle ricerche bibliografiche, agli sportelli informativi e di assistenza, alle attività di informazione, alle feste sul territorio di emigrazione, alle banche dati sulla nostra emigrazione. Mi riferisco, anche, al progetto – che trovo assai pregevole – di realizzare corsi di formazione per corrispondenti lombardi nel mondo per promuovere Regione Lombardia. Vedete, il messaggio ormai è condiviso, la memoria delle comuni origini lombarde non è più soltanto un principio, ma è divenuta una prassi di lavoro comune. Lombardi in Lombardia e Lombardi nel mondo si vedono e si sentono insieme, uniti in un mutuo sforzo. Contate sempre su Regione Lombardia e non abbiate timore di rendere sempre più visibili le nostre tradizioni. Le nostre identità, la nostra laboriosità, il nostro senso di popolo ci rendono un laboratorio vivente di società vitale, fondata sui principi più attuali della nostra epoca. Rendiamo, allora, sempre più l’identità lombarda un esempio su cui costruire modelli sociali più giusti, un’Europa più vitale e vicina alla gente, un mondo dove dire pace significhi affermare una realtà. Ancora grazie per quanto fate ogni giorno per la nostra Regione e auguri per questo importante evento.
Claudio Morpurgo
Delegato del Presidente per i Rapporti con l’Europa Regione Lombardia
L’intervento di Nino Stivala,Presidente di Gente Camuna, per la Festa dello Statuto Lombardo a Zurigo
Sono state le Associazioni sorte negli anni ’50 del secolo scorso a non lasciarli soli e a sollecitare gli Enti proposti all’approvazione di norme specifiche ed a prestare la loro collaborazione nella formulazione di tali norme. Fu così che il Consigli Regionale Lombardo approvò la legge n° 85 del 1° gennaio 1985 che reca “Norme a favore degli emigrati lombardi e delle loro famiglie” . Occorre oggi – ha concluso Stivala – rivisitare quelle norme e renderle più attuali e coerenti anche con le nuove forme di emigrazione, senza però dimenticarsi di quei tanti nostri concittadini che vivono tuttora problemi sociali, economici e sanitari gravi. Nei momenti di crisi economiche o politiche, sono essi a pagarne maggiormente le conseguenze. E’ successo in Argentina qualche anno fa, sta succedendo oggi ai nostri lavoratori frontalieri. Per questo chiediamo che si ponga mano a quella legge per portare a compimento il lavoro col Sottosegretario agli affari internazionali dott. R. Ronza, e che, dopo l’emanazione dello Statuto, trova nuova sollecitazione nel c. 5 dell’art. 6 che recita:” La regione sostiene e valorizza le comunità dei lombardi nel mondo”. Questo impegno rende onore a chi lo ha proposto, ma ora occorre dargli coerente operatività”.