Al vertice (una riunione di lavoro, non pubblica) hanno partecipato i consiglieri rappresentanti dei nostri concittadini all’estero e un gruppo di senatori e deputati. “Il recente referendum -ha detto Lucchini- che ha confermato gli
I frontalieri residenti in Lombardia sono circa 50 mila mentre la Svizzera complessivamente catalizza oltre 200 mila persone che oltrepassano i confini per lavoro. I ristorni 2009 (i fondi trattenuti dagli stipendi dei frontalieri e stanziati per opere pubbliche nei comuni di confine) ammonteranno quest’anno a circa 30 milioni di euro. “Oltre alla realtà dei frontalieri -ha aggiunto Lucchini- noi abbiamo ben presenti anche i problemi dei nostri 260 mila lombardi cittadini italiani residenti all’estero e per loro abbiamo varato una legge regionale ad hoc e ogni anno stanziamo circa 350 mila euro destinati ad attività sociali e culturali. Si tratta ora di intensificare l’attenzione su questo ambito perché la crisi sta investendo anche l’economia della Confederazione. La Lombardia, che ha assunto la presidenza dei Quattro Motori d’Europa (le regioni più sviluppate d’Europa), si farà promotrice in tal senso di un’iniziativa con l’obiettivo di valorizzare il capitale umano“.
Nella sala consiliare di Costanza, la stessa che fu testimone dell’incontro tra Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda che da allora furono autorizzati a battere moneta e riconosciuti come città, Lucchini ha illustrato le politiche della Lombardia per quanto concerne le relazioni internazionali. Tra l’altro è stata ricordata l’importanza del sito www.lombardinelmondo.org promosso dal mantovano Daniele Marconcini e dalla sua associazione “Mantovani nel mondo”, un luogo virtuale di conoscenze e informazioni di grande importanza per i nostri concittadini all’estero.
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha inoltre trattato numerosi altri temi: tra questi le modalità di voto alle elezioni europee (da quest’anno gli elettori italiani residenti nei Paesi UE possono votare per l’elezione dei rappresentanti del Paese dove risiedono, oppure in alternativa per l’elezione dei rappresentanti italiani); i tagli della Finanziaria alle attività culturali per gli italiani all’estero; lo slittamento delle elezioni degli organismi rappresentativi.