La delegazione mantovana sarà ricevuta in udienza privata il 9 dicembre dal Presidente della Repubblica e Premio Nobel per la pace Arria.
L’inaugurazione della mostra avverrà l’ 11 dicembre alla presenza del Presidente della Repubblica grande estimatore di Mantegna. L’iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione con Luigi Cisana, mantovano, Presidente dei Lombardi in Costa Rica e del C.O.M.I.T.E.S. costaricense e del Vicepresidente dell’Associazione Luca Faccin, Console onorario del Veneto per il Costa Rica.
Andrea Mantegna, nato a Isola di Carturo (Padova) nel 1431, morto a Mantova nel 1506. Fu allievo a Padova dello Squarcione e si formò in un ambiente culturale molto fecondo per l’apporto degli artisti toscani che vi erano allora attivi: Paolo Uccello, Andrea Castagno e Donatello.Fino al 1459, quando Mantegna si trasferì a Mantova come pittore di corte per Ludovico III Gonzaga, realizzò vari dipinti , i più importanti a Verona : il Polittico di S. Luca, la Pala di S.Zeno e l’Orazione nell’orto.
Nel lungo periodo in cui Andrea Mantegna rimase a Mantova decorò la cappella del Castello di S.Giorgio di cui oggi rimane solo il trittico con l’Adorazione dei Magi, la Circoncisione (Firenze, Uffizi) e la Morte della Vergine (Madrid, Prado). Questi capolavori preannunciano la realizzazione della decorazione della Camera degli Sposi nel Castello di San Giorgio. L’affresco completo delle pareti e della volta raffigura un padiglione aperto su aerosi paesaggi, in cui si articolano le due scene della Famiglia di Ludovico Gonzaga radunata per una cerimonia e dell’Incontro del marchese Ludovico col figlio Francesco cardinale e del suo seguito in un tono altissimo di serena ed epica classicità.
Negli ultimi anni Mantegna cercò di indirizzarsi verso una ripresa degli scorci audaci e delle forme violentamente definite dal disegno; (Cristo morto conservato a Brera -Milano,). Alla tarda attività dell’artista appartengono anche il Parnaso e il Trionfo della Virtù nello studiolo di Isabella d’Este e ora al Louvre. Mantegna realizzò molte opere come Sansone e Dalila, Il trionfo di Scipione, Giuditta con la testa di Oloferne, attraverso le quali esercitò un profondo influsso sulla pittura rinascimentale.
Quasi 30mila i mantovani . Un pezzo di Mantova in riva a due oceani. Sono quasi trentamila i nostri conterranei che abitano (e in buona parte ci sono nati) in Costa Rica, la fetta più grossa dei 200mila italiani residenti nel paese centroamericano. E anche loro vivono un problema simile a quello di tanti altri immigrati in America come in Italia: solo una piccola parte risulta ufficialmente residente. Di questo ed altri problemi della comunità mantovana e italiana che vive a San José e dintorni si era occupata la delegazione dell’associazione “Mantovani nel mondo” negli incontri avuti con l’ambasciatore italiano e alcuni membri del governo costaricano nel novembre 2002 e nel 2004.
Le origini della comunità mantovana risalgono al 1887, quando flussi di emigranti da Poggio Rusco, Ostiglia, Sermide si recarono in Costa Rica per costruire ferrovie. I mantovani, tra l’altro, si distinsero per aver dato vita a proteste sindacali. Negli ultimi decenni ai discendenti di quella prima ondata, si sono aggiunti altri piccoli imprenditori (edilizia e mobilieri soprattutto) partiti dalla nostra provincia. Non mancano conterranei che hanno ricoperto ruoli istituzionali importanti in quel paese, come Guglielmo Malavasi che è stato ministro della pubblica istruzione negli anni ’60.