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Concluso a San Benedetto Po il Convegno Le Vie della fede verso EXPO Milano 2015

Il 10 novembre 2011 si è svolto al Centro Servizi Internazionale MATILDELAND, ubicato nell’Infermeria Nuova del Monastero del Polirone di San Benedetto Po (Mantova), il convegno organizzato da AIKAL, all’interno della Rassegna Europea di Musica Corale Sacra “Cantemus Domino”, dal titolo “Le Vie della Fede verso EXPO Milano 2015”. La presentazione del progetto di AIKAL, Associazione Internazionale per la Promozione e lo Sviluppo di Programmi e Progetti Culturali Solidali inerenti gli obiettivi EXPO 2015, è stata introdotta da Daniele Marconcini, Presidente dell’Associazione dei Mantovani nel Mondo e Vice Presidente di UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati) e AIKAL (Associazione Internazionale Cultura Ambientale e Lavoro Solidale)

Ha preso subito la parola l’Assessore Provinciale alla Cultura Francesca Zaltieri che ha evidenziato l’importanza della progettualità integrata a livello internazionale, e ribadito il valore dell’area di San Benedetto Po e della provincia di Mantova tutta, con le sue ormai affermate aperture come ad esempio il premio Suzzara e premio Acerbi. La cultura, quindi, al centro delle riflessioni con investimenti attenti per avere un ritorno economico congruo.
A seguire, Ettore Bonalberti, presidente di AIKAL, ha rilevato l’importanza del locale nella globalità in funzione di EXPO 2015, che deve diventare sempre più un evento orizzontale condiviso da tutti e non imposto dall’alto. Bonalberti ha poi aggiunto che il tema reale di EXPO 2015 non è tanto il cibo quanto dar da mangiare agli affamati del nostro pianeta. EXPO 2015 sarà l’avvio del progetto Venezia 2019, capitale della cultura e quindi un buon trampolino di lancio, non una manifestazione a sè stante. Ha concluso, segnalando l’importanza delle vie religiose per la storia italiana oltre a indicare l’interesse crescente delle istituzioni mantovane per le attività legate a EXPO 2015, rappresentate dalla presenza dell’Assessore Zaltieri, soprattutto quelle legate alla riscoperta della Valle del Po.
Ambra Garancini, presidente di Jubilantes di Como ha presentato “I cammini della fede in Italia : un patrimonio antico per un futuro sostenibile”. In particolare la sua associazione ripropone in termini moderni e non confessionali l’esperienza del pellegrinaggio e dei suoi suggestivi percorsi. Riscopre, pratica e diffonde il gusto antico e sempre nuovo del viaggiare a piedi e lo spirito di accoglienza e solidarietà che lo caratterizzano, nonché il gusto del contatto lento e naturale con l’ambiente, le tradizioni e i monumenti. Nel 2009 è nata la Rete dei Cammini con lo scopo di :
– tutelare e valorizzare i Cammini di pellegrinaggio,infrastruttura indispensabile a una comunità che voglia muoversi verso il futuro insieme all’Europa
– tutelare e valorizzare il loro immenso patrimonio culturale e ambientale
– tutelare il diritto di tutti ad un cammino sicuro e protetto
– diffondere la cultura e il gusto del camminare “sui passi dell’anima”
Le vie di pellegrinaggio non solo come vie dello Spirito, ma anche come patrimonio della collettività nazionale ed europea. L’excursus di Ambra Garancini ha poi toccato lo stato dell’interesse per i cammini di fede che spesso si riducono alle vie più note come ad esempio Santiago de Compostela o la via Francigena a scapito di altre vie italiane meno conosciute. Che fare per farli percorrere ? :
– Definire il tracciato, in rete con gli Enti territoriali e enti partner
– Promuoverne la tutela urbanistica
– Rilevarlo con strumenti WEBGIS
– Creare cartografia escursionistica
– Creare sito web con dati Webgis
– Segnalare il cammino
– Verificare rete di accoglienza e punti di informazione”.
Presentazione molto tecnica, ma in linea con il tema del convegno e con un grande potenziale per quanto riguarda le possibilità di un escursionismo diverso sia odierno sia in concomitanza con i grandi eventi quali EXPO 2015.
Ha preso poi la parola la signora Antonella Foschetti, Referente Filatelia Area Territoriale Lombardia Poste Italiane, che ha illustrato le varie emissioni inerenti L’EXPO e sottolineato che la richiesta di ottenere un francobollo dedicato alla Casa degli Italiani per EXPO 2015 richiede in genere un paio d’anni. Durante la serata sono stati dati in omaggio le serie di francobolli commemorativi emessi il 1 giugno 2011 per celebrare il Museo Nazionale dell’Emigrazione a Roma con la riproduzione del quadro di Angelo Tommasi “Gli Emigranti”. Efrem Tassinato, presidente di Wigwam Club Italia presentato il programma di marketing turistico orientato allo sviluppo sostenibile “Itinerario Europeo dei Piccoli Santuari – Le Vie di Karol”, un percorso che inizia a Wadowice, città natale di Karol Wojtyla e Roma dove papa Giovanni Paolo II trascorse gli anni del suo pontificato, e che si snoda attraverso Polonia, Slovacchia, Austria e Italia.
E’ una proposta culturale entro i cammini della fede che attraversa aree rurali e antichi paesi dove i santuari, le abbazie e altri luoghi di fede, meta un tempo di pellegrinaggi e di devozione, sono stati trascurati ingiustamente. Spesso questi santuari minori sono situati in località di grande valore che necessitano di un rinnovato interesse per ridare vita sia a loro sia alle attività circostanti. Per secoli questi santuari si sono mantenuti per mezzo dei pellegrini che ora non ci sono più o si recano nei santuari più famosi. Per rinascere questi luoghi non hanno una forza autonoma e devono essere inseriti in un in una promozione dell’intero sistema che integri tutto quanto il territorio e punti alla sua salvaguardia.
Tassinato ha poi concluso esponendo la necessità di creare una nuova cultura nella gente del posto perché si formi una mentalità che comprenda l’importanza del turismo come volano dell’economia e assuma una mentalità di accoglienza. Poi per quanto riguarda Wigwam e i suoi associati vale il loro motto filosofico che li aiuta nella realizzazione dei loro progetti : “Wigwam è la filosofia di vita di chi, di fronte ad un problema o ad una opportunità, non sta a guardare o a lamentarsi, ma realizza o almeno prova a realizzare un’azione concreta che possa contribuire alla soluzione, seppure in piccola parte per il miglioramento della qualità della vita: sua e di tutti noi.
La garanzia del successo di questi progetti deriva da un metodo, che possa essere applicato in qualsiasi ambito e che superi i limiti di un approccio spontaneistico. Coloro che vivono e operano in questo modo, in Italia, fanno parte dell’Associazione Italiana dei Clubs Wigwam Circuit, nata nel 1972. A livello internazionale essa è parte del World Wigwam che oggi si estende a 15 paesi”.
Prima della conclusione dei lavori è stato conferito all’On. Riccardo Ceni il riconoscimento “Mantovani, gente di qualità” da parte dell’Associazione dei Mantovani nel Mondo La serata è poi proseguita con l’apertura ufficiale di CANTEMUS DOMINO Rassegna Corale di Musica Corale sacra, Direttore Artistico Lele Barlera, con il concerto di Corale Polifonica Jubilate Deo di Poggio Rusco, MN e Gruppo Vocale “In Itinere” di Mantova, che hanno dato una grande dimostrazione di professionalità di questo genere artistico che merita una diffusione più vasta.
E’ seguito il rinfresco, a base di prodotti locali, proposto dal gruppo dei Cuochi dei Mantovani nel Mondo guidato da Franco Corniani.
Ernesto R Milani ernesto.milani@gmail.com 15 novembre 2011
La storia di San Benedetto Po è legata inscindibilmente con la nascita, la vita, lo sviluppo e la soppressione napoleonica dell’abbazia del Polirone, uno dei siti cluniacensi più importanti tra i più di mille che sorsero nell’Europa medievale. Il monastero fu fondato da Tedaldo di Canossa nel 1007. La famiglia dei Canossa fu artefice del suo sviluppo con donazioni di terreni. Particolari attenzioni vennero da Matilde, che alla sua morte avvenuta nel 1115, volle esservi sepolta. In vita donò l’abbazia del Polirone al Papa che lo affidò a Ugo di Cluny. Nel 1634 Urbano VIII ne comprò i resti mortali affinché fossero tumulati in Vaticano, nella Basilica di San Pietro dove ancora oggi si trova all’interno di un mausoleo disegnato dal Bernini. Nel corso dei secoli, periodi di decadenza si alternano con momenti di rinnovato splendore. Dal 1420 su impulso dei Gonzaga, il Polirone passò alla congregazione di S. Giustina di Padova che portò, tra gli altri, Giulio Romano a partecipare ai lavori di ristrutturazione della Basilica di San Benedetto. L’attività del monastero continuerà fino a quando Napoleone il 9 marzo 1797 ne decise la soppressione. Nel 1336 per consentire la bonifica della zona di San Benedetto Po fu effettuata la deviazione del Secchia facendolo sboccare in Po a Mirasole [6]. Nel 1565 furono costruiti degli argini per la difesa dalle inondazioni del Po [7]. Oggi San Benedetto Po è importante centro turistico, per la visita del complesso monastico, della imponente basilica giuliesca, del Museo Civico Polironiano con le sue raccolte etnografiche e per le eccellenze enogastronomiche. E’ insignito del riconoscimento “Borghi più belli d’Italia”.
http://it.wikipedia.org/wiki/San_Benedetto_Po

Le delegazioni e le aggregazioni territoriali  dell’Associazione Italiana dei Wigwam Clubs   sono costituite da 300 clubs e 80 mila associati in 17 paesi. Questa organizzazione è associata ad AIKAL , organizzazione di cui il nostro presidente, Daniele Marconcini è Vice Presidente nazionale. Essa assieme a Iubilantes porterà il 10 novembre px a San Benedetto Po all’attenzione di amministratori, operatori economici, associazioni di volontariato e di difesa ambientale mantovane e lombarde la proposta di sviluppare anche nei nostri territori un tipo di turismo pedonale e tematico sostenibile e di alto valore culturale e religioso  legato alle Vie della Fede in vista dell’ Expò di Milano del 2015.
IL PROGETTO : LA VIA DI KAROL

L’Europa è punteggiato da luoghi della fede, la maggior parte dei quali praticamente sconosciuti, poco frequentati e a rischio rovina per mancanza di risorse necessarie per la loro preservazione. I Piccoli Santuari e altri siti religiosi, molti dei quali di grande pregio artistico-culturale, sono spesso situati in zone rurali o montane, preclusi agli usuali flussi turistici pur avendo delle grandi potenzialità naturalistico-ambientali ed enogastronomiche

Questa proposta di itinerario turistico non si limita a tracciare una linea ideale che unisca i Piccoli Santuari dalla Polonia a Roma in un’ottica esclusivamente di pellegrinaggio religioso. La sua peculiarità sta infatti nel coinvolgere i territori circostanti questi luoghi della fede popolare, aree contigue e affini sotto il profilo storico, culturale, naturalistico e ambientale, da valorizzare attraverso uno sviluppo turistico sostenibile che faccia leva sulle peculiarità locali.  Il Circuito Wigwam, ha individuato e censito buona parte dei Piccoli Santuari ubicati nelle regioni Italiane attraversate dalla Via di Karol (Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Lombardia,Veneto e Friuli Venezia Giulia) e ha posto le basi per la cooperazione con gli altri paesi Europei (Austria, Slovacchia e Polonia) per lo sviluppo dell’Itinerario Europeo, attraverso una rete di relazioni istituzionali con gli enti nazionali, regionali e locali di questi stati e attori privati.

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I cammini della fede in Italia: un patrimonio antico per un futuro sostenibile
Il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo n.42 del 22 Gennaio 2004) nato nell’ambito della Convenzione europea del paesaggio (Firenze 20 ottobre 2000) divenuta nel 2006 legge dello Stato italiano, considera il paesaggio un bene culturale. Intende come paesaggio non solo quello naturale che caratterizza specificamente un certo territorio, ma anche quello derivato dall’azione umana. Le vie storiche sono dunque un “paesaggio”, sono dunque anche un bene culturale. Le vie di pellegrinaggio non solo come vie dello Spirito, ma anche come patrimonio della collettività, da conoscere, studiare, proteggere; luoghi a cui educare le giovani generazioni; luoghi da aprire a tutti e da fruire con cura, intelligenza e rispetto, nella convinzione che il riscoprirli e il ripercorrerli, specie se a piedi, sia una delle forme più appropriate ed intense di rapporto con il territorio e con le comunità che lo abitano. Dalla lezione di vita del pellegrinaggio a piedi occorre trarre esperienza per un nuovo modo di leggere i luoghi, la storia e i monumenti; per far capire che le vie stesse, con le loro antiche infrastrutture, le loro tradizioni e la loro vicenda, continuano a dare un senso unitario e profondo al territorio che innervano.
I Cammini di pellegrinaggio, dunque, sono anche un importantissimo patrimonio culturale ed ambientale da conoscere tutelare e valorizzare con cura e sapienza. IUBILANTES e la RETE DEI CAMMINI sono da anni impegnate nel compito di avviare una nuova sensibilità a questo fittissimo patrimonio viario: la sensibilità di chi lo ama e lo percorre a piedi, attento a ciò che vede, desideroso di capire, pronto ad aiutare chi, come lui, affronta a piedi le vie del mondo. Memore del fatto che la terra non è dell’Uomo, ma è un bene che egli deve tramandare intatto alle future generazioni: “La terra è mia, e voi siete forestieri e ospiti presso di me” (Lev 25,23). Tutelare e valorizzare il “paesaggio” delle vie storiche di pellegrinaggio significa anche adoperarsi perché esse diventino, nella pratica di gestione del territorio e nella percezione dei cittadini, luoghi che qualifichino positivamente tale paesaggio: luoghi di benessere, di tutela della qualità della vita;luoghi dove camminare, pedalare, muoversi senza mezzi motorizzati sia piacevole e sicuro. Le vie di pellegrinaggio sono i luoghi della mobilità dolce, sono la sfida per uno sviluppo sostenibile. Potrebbe nascere proprio da loro, da queste importanti “greenway” il “paesaggio sostenibile” di cui si sente sempre più la necessità.
Promuovere i cammini di pellegrinaggio vuol dire dunque promuovere la mobilità dolce e lo sviluppo sostenibile di un territorio, tutelare la bellezza e peculiarità dei luoghi e la salute di chi li percorre. Vuol dire fare delle vie di pellegrinaggio non solo il veicolo di operazioni turistiche, ma il luogo deputato alla tutela e alla riscoperta sostenibile del paesaggio italiano. Il Consiglio d’Europa ha da tempo fatto proprio questo impegno creando il programma “Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa”, sostanziato di precise azioni finalizzate alla individuazione e valorizzazione degli antichi percorsi, visti come identitari della comune cultura europea e come occasioni di coesione e libera circolazione delle idee e delle culture.
L’ unico itinerario “camminabile” italiano è la Via Francigena. Altri itinerari presenti in Italia sono la Via Carolingia (da Aachen a Farfa; attiva in Lombardia nel mantovano – anche S. Benedetto Po..) ma intesa solo “corridoio tematico”, e la Rotta dei Fenici, in Sicilia, “rete tematica” anche marittima legata alla figura di Annibale. Ovviamente anche in Italia ci sono i siti cluniacensi e cisterciensi aggregati alle rispettive reti dei siti monastici, ma anche in questo caso si tratta solo di itinerari tematici, ancora più frammentari.Molti altri sono gli itinerari potenzialmente riconoscibili come reti di importanza europea. Le azioni in tal senso si vanno moltiplicando in tutta Europa, Italia compresa.
Itinerari italiani di solida importanza storica, e potenziali itinerari europei, sono, ad esempio, in Lombardia la Via Regina (da Coira a Milano, via Spluga e lungo il Lario Occidentale), importantissima via romana – su cui convergono i passi di Carlo Magno, quelli di San Colombano, il misterioso viaggio delle reliquie dei Re Magi verso Colonia e i passi di innumerevoli pellegrini romei senza nome accolti per secoli nei vari hospitalia del percorso – ora valorizzata turisticamente da Coira a Chiavenna e, da noi, nel tratto brianzolo fino alle porte di Milano, e estensibile fino alla Via Francigena nel lodigiano; in Emilia Romagna e Toscana la Via degli Abati e la Via del Volto Santo, legate alla Via Francigena; la Via Micaelica, da Roma a Monte Sant’Angelo; i vari cammini francescani; la erigenda Via Roma di Stade tra Romagna, Toscana e Lazio (ma Alberto di Stade è passato anche da Como…). Innumerevoli i luoghi di interesse e i monumenti legati a questa rete di antiche vie, anche solo limitando il discorso alla Lombardia. Ma certamente, uno di questi è il l’Abbazia di S. Benedetto in Polirone, straordinario luogo cluniacense, matildico e carolingio…
Chi potrebbero essere e chi sono gli utenti “pedoni” di questi itinerari?  Per ora gli italiani sono una minoranza; la maggior parte degli utenti dei cammini di lunga percorrenza sono per lo più stranieri, in particolare francesi, olandesi, spagnoli. Gli italiani sembrano preferire ala mobilità pedonale la mobilità in bici forse anche perché i tempi dedicati alle ferie sono sempre più ristretti. Occorrerebbe quindi pensare ad itinerari “doppi”, in grado cioè di accontentare sia i pedoni che i ciclisti. Ciò che emerge con certezza, comunque, è il crescente interesse per la riscoperta “lenta” e sostenibile del nostro territorio. E il compito di associazioni come la nostra è proprio quello di soddisfare e potenziare questo interesse adoperandosi attivamente per la riscoperta e tutela delle Vie storiche, nella convinzione che il vero futuro del nostro paese sta, appunto, nella sostenibilità del suo sviluppo.

Ambra Garancini
Presidente Associazione Iubilantes – Como www.iubilantes.eu
Presidente Associazione Rete dei Cammini – Como
www.retecamminifrancigeni.eu