L’evento si svolse nel clima che caratterizzava la “Belle époque”, un periodo segnato da un grande progresso economico, tecnico-scientifico, sociale e civile. Per presentare agli osservatori internazionali ed al paese i grandi sforzi compiuti dall’Italia nel cammino di progresso, si realizzò una forte sinergia tra i vari soggetti che animavano quella stagione: gli imprenditori privati di ogni settore e dimensione e le loro organizzazioni – in primo luogo la Camera di Commercio – le istituzioni civiche milanesi, le associazioni di rappresentanza del lavoro, come la Società Umanitaria, gli istituti scientifici come il Politecnico, le rappresentanze dell’emigrazione italiana nel mondo. Fu disegnata una città espositiva di un milione di metri quadri distribuita tra il Parco intorno al Castello, intitolato allora all’opera del Sempione, e la Piazza d’Armi (grosso modo l’area che pochi anni dopo sarebbe stata destinata alla Fiera): le due sedi erano collegate tramite una ferrovia elettrica sopraelevata; furono realizzati in ridondante stile liberty i padiglioni in cui si esponevano le più avanzate e vistose realizzazioni della scienza, del lavoro e dell’arte: testimonianze della volontà di progredire verso il futuro con uno sviluppo dinamico, socialmente equilibrato, a beneficio di tutti. 35.000 espositori di tutte le nazioni si presentarono ai 7 milioni di visitatori intervenuti in oltre cinque mesi.
Si intese così aprire un nuovo orizzonte spaziale e temporale ai risultati e ai progetti che la parte più vivace dell’Italia costruiva in un clima di fiducia e ottimismo propositivo.
Un gruppo di studiosi dell’Università degli Sudi di Milano hanno esaminato i risvolti più importanti di quella esposizione: la rappresentazione della modernità tecnica, produttiva e sociale, l’innovazione linguistica e la divulgazione, la mostra degli italiani all’estero, i luoghi espositivi, il collegamento con l’Expo del 2015, accettando di collaborare con la Fiera Millenaria di Gonzaga e l’Associazione dei Mantovani nel Mondo per creare un evento che se pur storicamente datato rappresenta un esempio a cui guardare ancora oggi , in termini di sinergia pubblico-privato e di partecipazione popolare diffusa.
Giuseppe Maria Longoni
docente di Storia contemporanea – Dipartimento di Storia della Società e delle Istituzioni – Facoltà di Scienze Politiche – Università degli Studi di Milano
“L’Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus ha organizzato una mostra e un Convegno sull’Expò 1906 di Milano , grazie alla sensibilità culturale della Fiera Millenaria Agricola di Gonzaga, perché questo evento rappresenta le nostre radici, la nostra cultura e la nostra predisposizione all’innovazione , al lavoro e all’interscambio culturale ed economico a livello internazionale – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, Daniele Marconcini, aggiungendo che – da quel momento storico in poi, si può dire che è nata la Lombardia così come oggi conosciamo e cioè con un modello di sviluppo economico e sociale che la pone al primo al posto in Italia e nei primissimi posti in Europa. L’Expò del 1906 – sempre secondo Marconcini – è stato inoltre un esempio di partecipazione popolare ed istituzionale a cui ancora oggi si deve guardare considerato che la manifestazione , organizzata da privati con un forte sostegno istituzionale, portò ben quasi sei milioni di visitatori nella nostra Regione. Una aspirazione raccolta dalla Regione Lombardia , dal Comune e dalla Provincia di Milano con la convocazione degli Stati Generali dell’Expò 2015 nel luglio scorso.- concludendo, Marconcini ha voluto evidenziare – come lo straordinario impegno delle comunità italiane all’estero di allora , contribuì al successo della manifestazione. Un fatto che dovrebbe essere tenuto presente dall’attuale Comitato organizzatore, affinchè vi sia in questi anni che precedono l’Expò 2015 , una mobilitazione dei Lombardi e degli Italiani nel Mondo nei loro paesi per creare sinergie e partecipazione “.
Patrizia Audenino, ricercatrice e docente universitaria all’Università di Milano, coautrice di un volume sull’Expò 1906, ha tenuto a ricordare come il Comitato esecutivo dell’Esposizione avesse ritenuto “geniale” il varo della “Mostra degli Italiani nel Mondo all’interno dell’evento per documentare le multiformi attività degli italiani all’estero , portando la civiltà italiana in mostra anche con una sezione dedicata alle realizzazioni artistiche ed architettoniche italiane nel mondo.” Vi fu anche un impegno finanziario diretto, come quello profuso dalla comunità italiana di New York, e una fortissima azione a rappresentare la nostra realtà imprenditoriale in Argentina da parte del Comitato delle Camere di Commercio italiane nel paese.
E’ doveroso ricordare che l’iniziativa è stata resa possibile nella sua realizzazione espositiva da Alessandro e Federico Soresini che da anni operano nel campo della comunicazione. Lo Studio Soresini si propone come partner di aziende ed enti, offrendo soluzioni di qualità, a differenti livelli, per la progettazione e lo sviluppo di siti internet e graphic design. La loro passione per la storia delle tecnologie e per le fiere di Milano ha consentito loro di collaborare con Musei ed istituzioni. Federico ha in passato collaborato con Italtel per la realizzazione dell’archivio storico aziendale e con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica per la catalogazione di beni museali mentre Alessandro possiede un archivio sulle Fiere di Milano, che ha consentito (assieme a Federico) di realizzare tutti i contenuti (scelta immagini, redazione testi, progetto della struttura del sito) dell’archivio storico online di Fondazione Fiera Milano. Dall’anno scorso hanno messo online un sito sull’Expo 1906 (http://www.expo1906.it/ ).
Moderatore:Daniele Marconcini Presidente Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus
“La rappresentazione della modernità dalla mostra del 1881 all’Esposizione del 1906”
Relatori: Ilaria Barzaghi Direttore Master in Comunicazione Finanziaria e di Impresa – Società Image Building – Dottore di ricerca in Storia Contemporanea – Facoltà di Lettere – Università degli Studi di Milano.
L’innovazione linguistica e la divulgazione
Relatori: Silvia Morgana Docente di linguistica italiana al Dipartimento di Filologia moderna – Facoltà di lettere e filosofia – Università degli Studi di Milano
La Mostra degli italiani all’estero
Relatori: Patrizia Audenino Docente di Storia contemporanea – Dipartimento di Storia della Società e delle Istituzioni – Facoltà di Scienze Politiche – Università degli Studi di Milano
I luoghi delle esposizioni milanesi: dalla Mostra alla Fiera
Relatori: Giuseppe Maria Longoni Docente di Storia contemporanea – Dipartimento di Storia della Società e delle Istituzioni – Facoltà di Scienze Politiche – Università degli Studi di Milano
Milano Expo 2015. Analisi di un grande evento come politica pubblica
Relatori: Marco Zamboni Laurea in Scienze delle pubbliche amministrazioni -Dottorato di ricerca in Istituzioni, amministrazioni e politiche regionali presso l’Università di Pavia
Per informazioni: tel. 3494178754 – presidente@mantovaninelmondo.org