Sono ventiquattro gli studenti mantovani che quest’anno hanno deciso di partire con Intercultura, l’associazione no profit che organizza viaggi studio all’estero. Il sogno americano e la curiosità verso la Cina quest’anno cedono il passo alla voglia di esplorare nazioni che per storia e tradizioni hanno poco o niente da spartire con l’Italia. “Tre ragazzi sono andati in Oceania – spiega Annalisa Lerose, responsabile per Mantova e provincia di Intercultura – altri hanno scelto il continente americano. Poi c’è chi è rimasto in Europa: Irlanda, Lettonia, Germania, Austria, Belgio, Svezia e Finlandia“
Cecilia Casari, 17 anni, di Villa Saviola, è in Thailandia da fine giugno. “Starò qui per sei mesi – spiega – vivo in una famiglia molto ospitale nel Nan, una regione al confine con il Laos. Perchè ho scelto di venire qui? Principalmente per staccare dall’Italia e da tutte quelle cose che non mi piacciono del nostro paese; la Thailandia è un paese da sempre indipendente e la gente è molto ospitale con gli stranieri”. Cecilia frequenta una scuola che ospita un migliaio di studenti. “I ragazzi sono molto poveri e vivono qui insieme ai loro animali – continua Cecilia, che è al quarto anno del liceo Virgilio, dove tornerà per il secondo quadrimestre -. Ho imparato a suonare il Pin, che è una chitarra tradizionale, grazie all’insegnamento di un vecchio maestro locale, e studio musica. La lingua? I primi giorni ero in difficoltà perché la famiglia che mi ospita non parla una parola di inglese, ma poi piano piano mi sono adattata e ora non ho problemi neanche a scuola, dove parlano il thai“.
Dice Marta Lonardi, diciassettenne di Mantova che starà sei mesi in Finlandia, ad un’ora di macchina da Rovaniemi, il centro della Lapponia che la leggenda vuole essere la città di Babbo Natale “I miei genitori non erano molto convinti della mia partenza . Sono qui da fine agosto e posso dire che, al contrario di quanto si può pensare, le persone sono molto calorose. La lingua è molto difficile, ma non dispero. La preoccupazione più grande è il clima… tra qualche settimana qui toccheremo i meno trenta”. Ma come si passa la giornata in una cittadina tutta boschi e dove regna il silenzio? “La scuola termina alle tre del pomeriggio – spiega Marta, al quarto anno del Liceo d’arte – ho trovato tanti ragazzi della mia età con cui uscire. L’esperienza da ricordare, fino ad adesso? Il bagno gelato seguito dalla sauna, niente male».
In questi giorni sono arrivati i ragazzi stranieri che frequenteranno un anno di scuola nel Mantovano. Makarena, cilena, è al Virgilio, la thailandese Ravisorn è al D’Este e Neeltje, tedesca, frequenta il San Felice di Viadana.
Ma che cos’è Intercultura? E quando è nata? Intercultura è un ente morale riconosciuto, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri. Dal 1998 ha status di Onlus, iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico. Ogni anno sono circa 1.500 i ragazzi delle scuole secondarie che vanno a vivere e a studiare all’estero e altrettanti sono quelli accolti nel nostro paese. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, formazione e aggiornamento per presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Ciò per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse e aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.
VINCENZO CORRADO
Tratto dalla Gazzetta di Mantova del 18Ottobre2010